CERCANDO LA MIA ROSA
Cercando la mia rosa è un tentativo di elaborazione del mito della ricerca di sé come necessità vitale. Viene come un percorso arduo che nasce dallo smarrimento, dall’angoscia, e s’inerpica verso una meta che,
meravigliosa, foss’ anche illusoria, ciascun uomo ha probabilmente
bisogno di inseguire.
Commento di Aurelio — 23 ottobre, 2016 @ 14:14
… se una di queste sere dovessi avere il piacere di andare a trovare me stesso da vecchio, vorrei che ciò avvenisse in una piccola casa di montagna, frequentata da “pochi”, dove il silenzio e le cicale si dividono il tempo, piuttosto che in un comodo salotto, in mezzo ad un frenetico via-vai di gente a cui regalare strette di mano e sorrisi di circostanza.
Vorrei che mi mostrasse con orgoglio le cicatrici sulla pelle e che non mi parlasse delle ferite della noia…
Non so se passeremo più tempo a ridere o a commuoverci, ma vorrei tanto che mi raccontasse di avere appena piantato un albero di limoni e che è certo di vederlo fiorire. Perché l’entusiasmo, la volontà di vivere che si è avuta da bambini si può avere anche da vecchi, ma solo se hai accanto i compagni giusti, gli amori giusti… e si creda tanto in se stessi e nella dignità di essere persone (e non si facciano troppe cazzate).
Ci guarderemo negli occhi ed io, stupidamente, scruterò l’anima del suo sguardo per sapere se è arrivato a capire il senso della vita. Per sapere se quei bottoni neri spillati al cuore gli fanno ancora male o se l hanno reso molto più forte.
Ci scambieremo i ricordi come fossero fotografie e scopriremo insieme se l’immagine di quell’eterno bambino è invecchiata insieme alla sua pelle o se è più vivida di adesso.
Commento di nuccia — 23 ottobre, 2016 @ 19:40
Ti ringrazio per il commento, credo che tu abbia centrato l’essenza di questo mio lavoro, il tuo commento è piuttosto un testo poetico che mi suggerisce la continuazione di questo lavoro e per questo ti ringrazio di cuore Aurelio.