Vivo a Palermo, avevo 12 anni la prima volta che presi in mano una macchina fotografica. Ero affascinata dal fatto che dentro quella scatoletta di metallo il tempo si fermasse e l’immagine che avevo scattato rimaneva bloccata per sempre in un pezzo di carta. Fu così che da sola mi avvicinai all’occhio magico della fotografia e dopo anche della stanza “oscura” illuminata solo con una fioca luce rossa.
Iniziai a documentare la mia famiglia e poi a raccontare le storie degli altri, nel loro mondo così diverso dal mio, ritrovavo quasi sempre pezzi di me.
Diversi anni dopo mi ritrovai a fare autoscatti, trovavo sempre più interessante il processo auto-esplorativo attraverso il linguaggio delle immagini, frames del mio mondo interno, fotografavo le mie emozioni.
Avviai una mia ricerca intimistica con l’uso della fotocamera e parallelamente svolgevo ricerche di tipo sociologico su tematiche incentrate sulle differenze culturali di genere.
Ad un certo punto decisi di inserire la fotografia nel mio lavoro di assistente sociale. Scoprii che nei processi riabilitativi con i target fragili (tossicodipendenti, pazienti psichiatrici, giovani a rischio, donne vittime di violenza etc.) la comunicazione con le immagini, funzionava in modo più efficace ed immediato. Offrivo ai pazienti l’uso di uno strumento che integrato al loro percorso psicoterapico rendeva più facile riattraversare e riscrivere la propria storia personale.
Nel tempo, tutto questo ha rallentato l’attività sui miei personali progetti fotografici; ma i periodi di pausa mi hanno aiutato a capire meglio i miei cambiamenti, visibile poi nella produzione fotografica che realizzavo.
Oggi sono ritornata ai miei progetti fotografici con più forza, sento chiaramente che la fotografia, scopre e raffina la mia visione interiore che cambia come io cambio, si evolve come io mi evolvo sia come essere umano che come fotografa. Cerco di non dimenticare mai il potere che un’immagine ha di evocare emozioni, portare cambiamenti, ispirarci e muoverci nella vita in maniera diversa. Questo è ciò che mi fa essere sempre onesta con me stessa. Trovare e cercare di esprimere la mia visione interiore al mondo esterno, è per me il “viaggio” che intraprendo ad ogni scatto.